C’era il tempo delle mele, quello degli asparagi, il momento tanto atteso in cui maturavano le ciliegie. Erano pronte quando finiva la scuola; nella campagna di mio nonno, in fondo, vicino al muretto che costeggiava una piccola roggia, c’erano due ciliegi. Uno era sempre più carico di frutti dell’altro e salendo in piedi sul muretto di sassi arrivavo anche ai rami un po’ più alti. In poco tempo si riempivano fino all’orlo cestini di turgide e grosse ciliegie color rosso rubino. Le mangiavo per giorni poi, sulla terrazza dei miei nonni, sputando i noccioli per terra. Spesso tenevo in bocca un nocciolo così a lungo da farlo diventare lucido e pulito.
Bellissimo racconto, cara Valentina, in cui ritrovo tanti ricordi della mia infanzia e giovinezza anche se io sono mooolto più grande di te ma evidentemente siamo entrambe cresciute in realtà di campagna che ci hanno fatto conoscere ed amare il cibo appena colto....😘
Con questa newsletter mi hai commossa Valentina. Sarà che in questo momento percepisco la stagionalità come un privilegio sempre più a rischio. Sono tre anni che non riesco a raccogliere una sola ciliegia dal mio albero, le fragole sono state così poche che quasi le potevo contare sulle dita delle mani. E tutto per via dei cambiamenti climatici che ancora fatichiamo a chiamare come tali…non mi rallegrano i banchi carichi di ogni di ben di dio in qualsiasi stagione, non lo hanno mai fatto, ora più che mai, ma ti ringrazio per averne parlato in questo modo così gentile
Grazie per le tue parole Manuela, questa situazione mi rattrista molto, ho avuto l’impressione di raccontare qualcosa che non c’è più…ma sono un’eterna ottimista e mi appiglio a quelli spiragli di speranza che incontro qui e la!!
Buongiorno Valentina. Che belle, queste tue parole, che sposo in pieno (con tutta la fatica che sottolinei tu). Ma soprattutto faccio mio anche il tuo invito finale: aprire gli occhi, esporsi e andare a stanare chi ti può accompagnare nel tuo percorso (di vita).
Sono convinta che ogni NOI sia sempre più potente di un IO; e che più quel numero diventa grande più avremo la possibilità di salvare ciò che rimane e cambiare le cose!
E allora io ti consiglio di seguire, se già non lo fai, il progetto de La Terra Trema, che vede il suo apice nella tre giorni di fiera al Leoncavallo. I produttori che ne fanno parte, oltre che essere resistenti da un punto di vista sicuramente politico, sono anche resistenti nell'animo e nei metodi di coltivazione. https://www.laterratrema.org/ come sempre ti abbraccio forte e ti ringrazio di aver cura di tutti questi ricordi bellissimi (tra cui anche, non detti, gli aculei del riccio delle castagne piantati nelle ciabatte)
Bellissimo racconto, cara Valentina, in cui ritrovo tanti ricordi della mia infanzia e giovinezza anche se io sono mooolto più grande di te ma evidentemente siamo entrambe cresciute in realtà di campagna che ci hanno fatto conoscere ed amare il cibo appena colto....😘
Con questa newsletter mi hai commossa Valentina. Sarà che in questo momento percepisco la stagionalità come un privilegio sempre più a rischio. Sono tre anni che non riesco a raccogliere una sola ciliegia dal mio albero, le fragole sono state così poche che quasi le potevo contare sulle dita delle mani. E tutto per via dei cambiamenti climatici che ancora fatichiamo a chiamare come tali…non mi rallegrano i banchi carichi di ogni di ben di dio in qualsiasi stagione, non lo hanno mai fatto, ora più che mai, ma ti ringrazio per averne parlato in questo modo così gentile
Grazie per le tue parole Manuela, questa situazione mi rattrista molto, ho avuto l’impressione di raccontare qualcosa che non c’è più…ma sono un’eterna ottimista e mi appiglio a quelli spiragli di speranza che incontro qui e la!!
Buongiorno Valentina. Che belle, queste tue parole, che sposo in pieno (con tutta la fatica che sottolinei tu). Ma soprattutto faccio mio anche il tuo invito finale: aprire gli occhi, esporsi e andare a stanare chi ti può accompagnare nel tuo percorso (di vita).
Grazie Simona.
Sono convinta che ogni NOI sia sempre più potente di un IO; e che più quel numero diventa grande più avremo la possibilità di salvare ciò che rimane e cambiare le cose!
E allora io ti consiglio di seguire, se già non lo fai, il progetto de La Terra Trema, che vede il suo apice nella tre giorni di fiera al Leoncavallo. I produttori che ne fanno parte, oltre che essere resistenti da un punto di vista sicuramente politico, sono anche resistenti nell'animo e nei metodi di coltivazione. https://www.laterratrema.org/ come sempre ti abbraccio forte e ti ringrazio di aver cura di tutti questi ricordi bellissimi (tra cui anche, non detti, gli aculei del riccio delle castagne piantati nelle ciabatte)
Grazie mille del consiglio cara Valentina, li andrò sicuramente a vedere!