Ho incontrato Mischa a Parigi, una vita fa, in Erasmus. Ci siamo trovati seduti una dietro all’altro al corso di francese per stranieri offerto dall’università, piccolo dettaglio, lui, altissimo, biondissimo e olandesissimo era seduto davanti a me, che per chi non lo sapesse sono di statura che ho sempre definito media, ma che a dire la verità sta un po’ al di sotto. Abbiamo riso, ci siamo invertiti di posto ed è nata un’amicizia che dura da quasi vent’anni.
incredibile come anche in questa puntata della tua newsletter ci sia qualcosa di mio. Amo il piccante, non quello ahimè del coriandolo che invece un po' odio, ma quello del peperoncino. Vivo a Milano da 6 anni e mezzo, e nella casa in affitto i coinquilini passati mi lasciarono 4 cose: un rotolo di carta igienica, la loro pesciolina Cecilia, una scatola di sale grosso e una bustina (già aperta) di peperoncini secchi piccantissimi dal Malawi. Una bustina microscopica, grande come quella dei pinoli, per intenderci, ma zeppa di questi cosini mortali. Sono 6 anni e mezzo che sta bustina ancora non è finita, e chissà quanti anni ha! Ma niente, nè basta uno nel brodo o nelle verdure per spalancare "le porte della percezione", come diceva Jim Morrison. Amazon li chiama "occhi d'uccello del Malawi", se per caso li volessi cercare! Un abbraccio grande, Vale
Ma che post meraviglioso, Valentina (ti ho scoperta da poco ma posso già dire "come tutti i tuoi, del resto"). Dopo me lo gusto per bene, però d'acchito sento il desiderio di condividere con te un ricordo... Avevo sei anni, mio papà era stato trasferito per lavoro nella città dove avremmo soggiornato per i successivi dieci: Parigi! Quella era la sera del ricongiungimento della nostra piccola famiglia. La casa dove avremmo vissuto non era ancora pronta e quindi saremmo rimasti qualche giorno nel suo monolocale in cima ad un grattacielo. (divago: ho pochi ricordi della mia infanzia, ma sicuramente uno dei primi è la vista notturna che ebbi la prima volta da quell'altezza. Pur provenendo da Milano, mi sembrava una cosa straordinaria... Chiusa divagazione)
Ebbene, quella prima sera mio padre portò me, mia mamma e mio fratello in un take-away thailandese. Penso che mio fratello - aveva 4 anni - pianse tutte le sue lacrime; io ricordo solo il gusto intenso e piccante della zuppa che mangiai. Il mio primo incontro con Parigi è la zuppa thailandese che assaggiai in un lontanissimo mese di settembre del 1976...
Bellissima anche questa newsletter Valentina
Ti ascolto sempre, perché la tua voce dona un tocco in più alle tue parole che già mi fanno viaggiare con la mente e le immagini.
Questa storia di cambiamenti, case e vite mi risuonano tantissimo ✨
Cara Vale,
incredibile come anche in questa puntata della tua newsletter ci sia qualcosa di mio. Amo il piccante, non quello ahimè del coriandolo che invece un po' odio, ma quello del peperoncino. Vivo a Milano da 6 anni e mezzo, e nella casa in affitto i coinquilini passati mi lasciarono 4 cose: un rotolo di carta igienica, la loro pesciolina Cecilia, una scatola di sale grosso e una bustina (già aperta) di peperoncini secchi piccantissimi dal Malawi. Una bustina microscopica, grande come quella dei pinoli, per intenderci, ma zeppa di questi cosini mortali. Sono 6 anni e mezzo che sta bustina ancora non è finita, e chissà quanti anni ha! Ma niente, nè basta uno nel brodo o nelle verdure per spalancare "le porte della percezione", come diceva Jim Morrison. Amazon li chiama "occhi d'uccello del Malawi", se per caso li volessi cercare! Un abbraccio grande, Vale
Ma che post meraviglioso, Valentina (ti ho scoperta da poco ma posso già dire "come tutti i tuoi, del resto"). Dopo me lo gusto per bene, però d'acchito sento il desiderio di condividere con te un ricordo... Avevo sei anni, mio papà era stato trasferito per lavoro nella città dove avremmo soggiornato per i successivi dieci: Parigi! Quella era la sera del ricongiungimento della nostra piccola famiglia. La casa dove avremmo vissuto non era ancora pronta e quindi saremmo rimasti qualche giorno nel suo monolocale in cima ad un grattacielo. (divago: ho pochi ricordi della mia infanzia, ma sicuramente uno dei primi è la vista notturna che ebbi la prima volta da quell'altezza. Pur provenendo da Milano, mi sembrava una cosa straordinaria... Chiusa divagazione)
Ebbene, quella prima sera mio padre portò me, mia mamma e mio fratello in un take-away thailandese. Penso che mio fratello - aveva 4 anni - pianse tutte le sue lacrime; io ricordo solo il gusto intenso e piccante della zuppa che mangiai. Il mio primo incontro con Parigi è la zuppa thailandese che assaggiai in un lontanissimo mese di settembre del 1976...
Come sempre grazie Valentina, per avermi fatta assaporare con te questo pezzo di vita e avermi fatto pensare alla mia contemporaneamente.
grazie Claudia